Ogni festa ha il suo dolce, e anche Pasqua non è da meno.
Qui in Versilia le vere star di questo periodo sono le crostate: con la ricotta, con la crema, con la crema e il semolino, con il riso e cioccolato. Il giorno di Pasqua non importa se manca la ben più sofisticata colomba, ma guai a non mettere in tavola una di queste sostanziose crostate.
A pelle direi che quella riso e cioccolato è una delle più amate, e basta andare in questi giorni pre-pasquali in un qualsiasi supermercato della zona per trovare lo scaffale del cioccolato fondente letteralmente saccheggiato.
Questa crostata è conosciuta in zona anche come Torta coi Becchi, a causa del suo caratteristico bordo formato, appunto, da tanti becchi di frolla.
Nel pisano è diffusa una versione molto simile – ma arricchita di spezie, uvetta e canditi – conosciuta come Torta coi Bischeri, dove con ‘bischeri’ si intendono gli stessi becchi appuntiti.
La ricetta è tratta dal libro di Romano, ristorante una stella Michelin qui a Viareggio, ma vi ho apportato alcune modifiche.
Questo è il mio contributo per l’appuntamento mensile di Cucina Conversations sulle ricette pasquali. Se fossi in voi andrei a dare un’occhiata a tutte le altre ricette:
- I taralli all’uovo di Carmen;
- La torta pasqualina di Francesca;
- La focaccia veneta di Flavia;
- La Pitta Chjna di Marialuisa.
TORTA DI RISO E CIOCCOLATO
Per uno stampo di circa 23 cm
per la frolla:
250 g farina
2 cucchiaini di lievito
100 g burro freddo
100 g di zucchero
1 uovo
1 cucchiaio di Gran Marnier
per il ripieno:
300 g latte
200 g acqua
100 g riso
pizzico di sale
100 g zucchero
200 g cioccolato fondente
30 g pinoli
la scorza di un’arancia grattata
1 uovo
1.Preparare la frolla: setacciare farina e lievito insieme; nella planetaria o a mano, mescolare velocemente burro e farina e poi aggiungere lo zucchero e amalgamare bene. Infine aggiungere l’uovo e il Gran Marnier e formare una palla di impasto. Coprire con la pellicola e far riposare in frigo per almeno un’ora.
2.Nel frattempo preparare il ripieno. Mettere sul fuoco il latte insieme all’acqua e quando raggiungono il bollore, aggiungere il riso e un pizzico di sale e portare a cottura, mescolando di tanto in tanto e mantenendo la fiamma bassa. Ci vorranno circa 20 minuti.
3.Quando il riso avrà avrà assorbito tutti i liquidi e risulta cotto, toglierlo dal fuoco e aggiungere lo zucchero e il cioccolato tagliato finemente. Amalgamare bene e far intiepidire; poi unire la scorza grattata di un’arancia, i pinoli e un uovo.
4. Stendere 2/3 della frolla spessa mezzo centimetro e foderare uno stampo, precedentemente imburrato e infarinato. Riempire con il ripieno e formare con la frolla i becchi da posizionare tutto intorno i bordi e qualche striscia sottile per rifinire la crostata.
5. Cuocere a 180° per circa 40 minuti.
La torta si conserva bene per qualche giorno.
Enjoy!
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buonasera, vorrei fare questa torta…..ma non capisco la scorza di arancia come va messa se intera o grattugiata??grazie
Ciao Riccardo! La scorza dell’arancia va messa grattugiata. Aggiungo subito questa informazione anche nella ricetta. Grazie per avermi scritto!
Sono una viareggina ‘esiliata’ in Valdarno dove lavoro a causa del virus; non potendo venire a casa non volevo passare la Pasqua senza la nostra torta tradizionale. Ho trovato la tua ricetta e ti volevo ringraziare: è venuta favolosa! La nostra vera torta al cioccolato la consiglio a tutti. Proverò anche la ricetta dei bomboloni anche se non verranno mai come quelli del Gatto Nero i
migliori del mondo, quando potrete andate tutti ad assaggiarli. W Viareggio!!!!
Ciao Gabriella, mi fa piacere che ti sia piaciuta!
E la torta di quando avevo circa 10, 11 anni. La faceva solo il fornaio in via fratti quasi davanti alla pineta. Era famoso ma non ricordo il nome.La nonna mi mandava a comprare il pane, andavo in bicicletta, con pochi spiccioli perché non ce n’erano, ma se c’era un pochino di resto mi compravo un pezzettino di quella torta.
Ora ho 72 anni, vivo a Torino, ma non l’ho mai dimenticata!
Ciao Susetta, che piacere ricevere questo tuo messaggio e grazie per aver condiviso questo tuo ricordo.
I sapori che hanno segnato l’infanzia sono sempre speciali e hanno il potere di rifarci sentire un po’ bambini.
Sono brasiliana, nonni italiani, tuttii quattro Da piccolla, una amica de mia mamma, toscana, ogni tanti ci portava questa deliziosa torta di riso. Proverò di farla: mi auguro ritornare un pò a quei bei tempi – passati piů di 60 anni.
Ciao Cecilia, perdonami il ritardo nel risponderti! Grazie per aver condiviso questi bei ricordi, mi fa tanto piacere.
Il dolce piu buono che io ricordi, come quasi tutti i sapori conservati nella memoria e nel cuore
Susetta ciao…forse era il forno Tomei….via Fratti angolo via de amiche…se ricordo bene un saluto anche io adesso nn vivo più a viareggio …ma la torta di riso per questa Pasqua…è già pronta anche se sono in Umbria